Lignano Sabbiadoro - Il nostro Direttore, dottor Flavio Di Pietro, si è fattivamente interessato già in tempi lontani delle vicende lignanesi, facendosi da tramite per eliminare steccati ed anacronismi, per stimolare un dialogo produttivo tra Enti pubblici ed associazioni private, spesso inadeguatamente coordinato.Nello scorso numero avevamo sentito il parere sul recente trend della località balneare di Sergio Vacondio, presidente della Società d'Area che negli ultimi tempi molto si è adoperato per iniziative promozionali.
Con un blitz superspettacolare, degno del migliore “arrivano i nostri”, hanno fatto irruzione, su mandato della Procura della Repubblica di Udine, le forze di polizia e la vigilanza municipale, procedendo allo sgombero energico dell'affezionata clientela della Terrazza a mare e del bar Aurora ed apponendo i sigilli del sequestro. Va tra l'altro rilevato che la Terrazza a Mare aveva da poco ripreso fiato, dopo momenti bui.
L'ex sindaco di Lignano Stefano Trabalza, difensore della Società d'area, pensa di ottenere in tempi brevi il dissequestro e l'ottenimento della qualifica di discoteca; sono stati appunto i gestori delle discoteche e sale da ballo a muovere le acque per gelosie che non dovrebbero sussistere, dato il non rilevante volume di clienti interessato. Quanto sopra ai fini di tenere aperta una possibilità di attuare gli intrattenimenti richiesti. Il Presidente Sergio Vacondio ed il consigliere Franco Gaiarsa hanno rimesso il loro mandato al Consiglio di Amministrazione, ma lo stesso le ha respinte all'unanimità.
Sergio Vacondio ha preso atto con soddisfazione di tale decisione ed ha confermato la sua intenzione di continuare a lavorare per “Lignano futura”, sperando che alle attuali “economie in uscita” possa subentrare una stagione 2006 foriera di buone nuove, con una Terrazza a mare nuovamente agibile.
Questa vicenda ci richiama ancora una volta le goldoniane Baruffe chiozzotte.
E' mai possibile che deleteri interventi da saloon possano provocare fughe di turisti attoniti, è mai possibile, soprattutto, che le numerose associazioni e le varie categorie operanti nella località balneare friulana, diano un calcio definitivo ai paraocchi e agli orticelli, in una necessaria ottica di sinergia?
I recenti eventi vanno ad aggravare una situazione già non rosea: in un anno come questo, con il maltempo che ha provocato un indubbio calo di presenze, non c'era bisogno di ulteriori iatture che vanno ad aggiungersi ad altri episodi: chiusure temporanee di strutture alberghiere, per motivi di agibilità, proteste di ambientalisti, pastoie varie di una burocrazia fagocitante.
In rebus adversis cernitur amicus - recita un vecchio detto latino -; in un trend negativo dovrebbe verificarsi - se non altro per motivi di opportunità - una forma di coesione volta a salvaguardare il buon nome della località balneare friulana.
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